"Sono il vostro Gesù, nato Incarnato. Sono venuto oggi per aiutarvi a comprendere la virtù della prudenza. La prima regola della prudenza è la rettitudine - cioè l'obbedienza ai comandamenti di Dio. La prudenza suggerisce di evitare eccessi nel pensiero, nella parola o nell'azione. Un'anima può essere saggia ma mancare comunque di prudenza. Ad esempio, un'anima saggia potrebbe - cercando di fare un punto - esprimere il proprio parere più e più volte, senza sapere quando è stato detto abbastanza. Questo dimostra una mancanza di fiducia nella Mia grazia. Vi spiego perché. Un tipo simile di anima fa il suo punto ma non è disposto a presentare la sua causa e [poi] lasciare che la grazia faccia il resto. Non può permettere alla grazia di portare il punto nel cuore. Sembra pensare che tutto dipenda dai suoi sforzi."
"La prudenza governa tutte le virtù. A volte non usiamo prudentemente le virtù. A volte una persona è troppo paziente e non parla in presenza di un torto. Oppure può mostrare amore viziando un bambino ed assecondandolo eccessivamente."
"La prudenza non è sinonimo di autosufficienza morale, però. Perché la persona prudente cerca di conoscersi meglio, indaga sulle proprie debolezze e lavora su di esse. L'anima semplice ha poca difficoltà con la prudenza, ma i superbi trovano questa virtù sfuggente."